L’ansia si manifesta con un diffuso senso d’inquietudine, di paura rispetto ad uno stimolo esterno oppure può nascere da un movimento inconsapevole del mondo interno dell’individuo.
L’ansia può essere accompagnata anche da sintomi fisici quali sudorazione, alterazioni del battito cardiaco e dell’intestino, insonnia.
Per la persona, anche a livello biologico, l’ansia rappresenta il segnale della presenza di un pericolo.
Spesso le persone che soffrono di ansia non hanno alcuna idea di ciò che li rende ansiosi.
Ogni periodo evolutivo della vita, a partire dalla nascita, produce una paura caratteristica associata a quella fase.
Il neonato con la nascita viene catapultato in un mondo a lui totalmente sconosciuto che lo terrorizza e che da solo non può affrontare. E’ solo il corpo della madre, il suo odore, la sua voce che egli riconosce che lo possono far sentire al sicuro e tranquillizzare. Piano piano, e grazie alla presenza della madre che lo rassicura, egli inizia a conoscere ciò che lo circonda e chi si relaziona con lui.
Spesso le persone pensano che una volta terminata l’infanzia e l’adolescenza con l’adultità tutti i conti emotivi con il passato siano “superati”. Nella realtà tutti i livelli d’ansia, anche quelli più primitivi, che non hanno ricevuto l’accoglimento che necessitava alla persona, rimangono attivi ed ancora in cerca di accoglimento. Anzi si presentificano con maggiore facilità proprio perché sono rimasti come un qualcosa di irrisolto nel mondo interno dell’individuo.
L ‘ansia può evolvere fino a generare terrore. A quel punto si tratta di vera e propria angoscia che attanaglia il corpo, il respiro, la testa. Può arrivare a costringere a tal punto il petto che la persona deve fare uno sforzo per riuscire respirare.
L’angoscia si manifesta nel corpo, è uno stato fisico prima di diventare mentale. Lo invade, lo blocca facendo saltare il pensiero, la memoria.
Ci sono diverse tipologie di angoscia.
L’angoscia più antica nella vita dell’individuo ha a che fare con la paura della morte, con il terrore di annientamento e risale al terrore del neonato incapace di affrontare il mondo e sopravvivere da solo.
L’angoscia di frammentazione invece presentifica il panico di andare in pezzi, di perdersi.
L’angoscia di non integrazione avverte ogni cambiamento come una minaccia mortale.
E’ terribile sentirsi in ansia, o ancora peggio angosciati, non capire come mai e magari avvertire che nessuno comprende il nostro malessere.
Il mio compito come terapeuta è di sperimentare insieme al paziente e comprendere le origini ed il significato dell’ansia e dell’angoscia, accogliendo quelle parti dell’individuo che hanno paura o peggio ancora sono terrorizzate.
Il percorso terapeutico può anche insegnare a riconoscere l’ansia come parte dell’arcobaleno di emozioni che la persona ha a sua disposizione per tutta la vita e che può svolgere anche una funzione adattativa, creativa. In particolare, nel caso dell’ansia, la soluzione di un problema può nascere come prodotto di una preoccupazione quando non si rimane immobilizzati o in balìa di essa ma si attivano le risorse della persona per farvi fronte.