Il mio lavoro come psicologa-psicoterapeuta è volto ad accogliere il disagio di cui l’individuo è portatore per trovare insieme un modo per farvi fronte cercando di comprenderne il significato più profondo.
La sofferenza può arrivare fino ad immobilizzare la realizzazione della persona stessa.
Con il termine “realizzazione” io intendo un individuo consapevole di sé e del proprio valore,capace di vivere delle relazioni reciprocamente soddisfacenti, in grado di attingere alle proprie risorse per costruire qualcosa di cui essere orgoglioso, capace di oscillare liberamente tra emozioni, desideri, conflitti, ambivalenza, senza fuggirne o esserne sopraffatto.
Una persona cosciente di non poter eliminare completamente la sofferenza dalla propria vita, perché purtroppo non è possibile, ma in grado di affrontarla con una struttura emotiva sufficientemente solida.
Per poter raggiungere questo modo adulto di essere persona, mai definitivo ma in evoluzione continua per tutto l’arco della vita l individuo può andare incontro a numerosi ostacoli che potrebbero minare il suo percorso di crescita e quindi la sua possibilità sia di realizzarsi che di affrontare la complessità e l’imprevedibilità che caratterizzano la nostra epoca.
I disagi e sofferenze delle persone che oggi richiedono un aiuto terapeutico sono spesso legate a modelli relazionali disfunzionali appresi fin dalle origini e che inconsciamente vengono perpetuati.
La consapevolezza delle dinamiche relazionali inconsciamente apprese unitamente alla possibilità di vivere con il terapeuta una nuova relazione basata sul riconoscimento ed il rispetto dell’alterità e diversità è ciò che libera dalla sofferenza ed apre alla realizzazione personale.